Iniziamo dalla definizione riportata all'articolo 2 comma 1 lettera aa:
«formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi
Come si evince dalla definizione, la formazione non fornisce competenze direttamente ma fornisce conoscenze utili all'acquisizione, in seguito, delle competenze. A fronte di questa definizione, ha più senso quanto previsto dall'Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 ovvero che il modulo generale vale anche se cambio azienda e settore e che il modulo specifico, se cambio azienda ma non attività, vale lo stesso.
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Tornando alla nostra metafora, il terreno (lavoratore) con le sue caratteristiche, la sua storia viene “acquistato” dal contadino (il datore di lavoro) che dovrà seminare (insegnargli il mestiere) perché generi piante da frutto o altro. Per iniziare, il contadino deve arare il terreno (formazione) per creare la condizione ideale per permettere l’inserimento dei semi (competenze) tramite la semina (informazione e addestramento). Chiaramente, il terreno andrà poi curato e controllato (vigilanza) e il contadino dovrà intervenire per proteggere le piante.
Chiaramente, l'aratro da utilizzare per seminare dovrà essere in grado di andare in profondità e aprire il terreno per accogliere i semi. Altrimenti, se rimane in superficie o neanche scalfisce il terreno, i semi verranno gettati e arriveranno dei corvi a portarseli via. Non sarà l'aratro (il formatore) a seminare ma sarà questo a creare le condizioni giuste perché il seme possa fare il suo mestiere. Attenzione che ogni terreno avrà bisogno del tipo giusto di aratro...
Il terreno, però, potrebbe essere già stato utilizzato da un altro contadino, quindi potrebbe avere già piante da frutto o altro (esperienze pregresse). Il contadino, però, non si limiterà ad acquistare e curare il terreno ma, visto che arriva da un altro contadino, lo lavorerà per renderlo conforme a come lui ritiene che il terreno e le piante debbano crescere. Alcune cose potranno essere tenute buone, altre andranno sradicate, alcune volte, si dovrà ricominciare da zero, perché il tipo di pianta presente non porta frutto o non interessa al contadino.
Questa metafora, ritengo possa far comprendere meglio il valore dei diversi elementi che compongono le competenze dei lavoratori:
- Formazione: da dove arriva il lavoratore? Cosa gli era stato spiegato? Il contesto nel quale lavorava incentivava o ostacolava la partecipazione?
- Informazione: il lavoratore conosce le procedure, le modalità di utilizzo delle attrezzature e degli agenti chimici? Sa chi compone la squadra di emergenza? Conosce i propri rischi e quelli dell’azienda? Sa come comportarsi in caso di emergenza?
- Addestramento: il lavoratore sa materialmente fare il lavoro assegnato? Quando arriva una macchina nuova, mi accerto che riceva le istruzioni e l'addestramento per l'uso corretto?