Mi occupo di sicurezza e salute dei lavoratori dal 2003.
Questi i miei principali servizi:
1) consulenza tecnica in merito a conformità di attrezzature, ambienti di lavoro, organizzazione aziendale (nomine, deleghe, ecc.);
2) svolgimento dei compiti di RSPP esterno;
3) valutazione dei rischi fisici e chimici;
4) analisi specifiche sull'ergonomia delle attività lavorative;
5) classificazione delle aree a rischio di esplosione e valutazione specifica del rischio;
6) implementazione di sistemi di gestione per la Sicurezza e Salute dei lavoratori.
La curva a vasca da bagno è un diagramma che vuole rappresentare il c.d. rateo di guasto di un componente. Il rateo di guasto non è altro che la probabilità che un determinano componente o insieme si guasti dopo X tempo dalla sua messa in servizio.
Lo studio del diagramma a vasca da bagno ci aiuta a individuare il tempo medio di guasto e pianificare la manutenzione preventiva o, addirittura, la sostituzione preventiva.
Ma cosa c'entra il diagramma a vasca da bagno con la sicurezza sul lavoro?
Quanto è importante l'analisi del contesto nella definizione di un sistema di gestione?
In che modo i fattori interni ed esterni influenzano la mia azienda e, di conseguenza, le decisioni che occorre prendere?
Di che pneumatici devo dotarmi per aver la speranza di giungere a destinazione?
Ieri sera, durante l’<a href="https://www.bachecasicurezza.it/courses/course.php?pk_course_edition=12866">AimSafe Speed Training sulla formazione elearning</a>, ho usato una metafora per spiegare cos'è la formazione in materia di sicurezza e salute dei lavoratori secondo il D.Lgs. 81/2008.
Se chiedessi una metafora sul terreno (il lavoratore), il contadino (il datore di lavoro) applicato alla formazione, molti risponderebbero che la formazione è il seme che il datore di lavoro instilla nel lavoratore e che, crescendo, lo porterà ad essere un lavoratore migliore.
Bellissima immagine, ma ritengo che la formazione, così come definita dal D.Lgs. 81/2008 sia altro.
E' stata pubblicata ieri la nuova norma UNI ISO 11228-1 che recepisce la ISO 11228-1 pubblicata a ottobre 2021.
La norma sostituisce la precedente versione che abbiamo conosciuto in quanto richiamata al fondo dell'allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008 e indicato come metodo di riferimento per la valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Nello specifico, la parte 1 si riferisce alle attività di sollevamento di carichi e di sollevamento e trasporto. Non tratta, invece, attività di traino e spinta, alle quali è dedicata la UNI ISO 11228-2, e le attività di sovraccarico degli arti superiori per i quali si applica la UNI ISO 11228-3.
Vediamo insieme le principali modifiche.
Come sappiamo, i D.M. 02/09/2021 e D.M. 03/09/2021 vanno a sostituire il D.M. 10/03/1998 sia per quanto concerne la gestione dell'emergenza (piano di emergenza e prova di evacuazione), formazione antincendio e valutazione dei rischi di incendio.
Come sempre, all'arrivo di novità, scatta il panico, a volte alimentato in maniera strumentale, quando, spesso, le norme nuove prevedono tempi di adeguamento assolutamente fattibili. Vediamo cosa dovremo fare da qui a un anno e mezzo da oggi...
Penso che sia una domanda che attanaglia molte persone, soprattutto i datori di lavoro stessi: perchè il documento di valutazione dei rischi è un obbligo indelegabile del datore di lavoro quando, nella quasi totalità dei casi, a predisporlo è qualcun altro?
Nella mia attività di auditor di sistemi di gestione, spesso incontro realtà ad altissimo valore aggiunto, con un'ottima propensione all'organizzazione aziendale, alla ricerca e sviluppo e gestione del contesto commerciale.
Spesso, però, nel valutare queste organizzazione sul tema della sicurezza e salute dei lavoratori, secondo lo schema UNI ISO 45001:2018, e dell'ambiente, UNI EN ISO 14001:2015, ci imbattiamo in situazioni di scarsa efficienza nella gestione documentale, con conseguenti difficoltà nel reperire i documenti richiesti o nel dimostrare l'efficacia dei controlli sulla validità dei documenti stessi e delle relative scadenze.
Il D.Lgs. 101/2020, al Capo II, tratta della potenziale esposizione dei lavoratori ai radionuclidi naturali che si trovano all’interno di alcuni materiali utilizzati all’interno della propria attività lavorative.
Questo determina la necessità di valutare il rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti anche in molte attività finora escluse. Sono incluse anche solo le attività di stoccaggio di materiali che potrebbero avere un rischio di questo tipo.
Quali sono i controlli da effettuare sui carrelli elevatori? Questa è una domanda che ci sentiamo porre spesso anche a causa di una normativa che non va a specificare nel dettaglio gli interventi da eseguire.
Il famoso metodo metodo NIOSH nasce per l'analisi ergonomica di un determinato compito di sollevamento. Basandosi sulla geometria legata alla movimentazione di un determinato carico, il metodo va a determinare il peso di riferimento che, confrontato con il peso effettivamente sollevato, determina l'indice di rischio.
Tuttavia, nelle situazioni reali, capita molto di rado che un operatore esegua un solo compito di sollevamento durante la giornata. Per questo, all'interno del "Application manual for the revised NIOSH lifting equation" del 1993, è proposto un metodo finalizzato alla definizione del cosiddetto Composite Lift Index (paragrafo 2.1.2).
Alla fine della storia d'esordio dell'Uomo Ragno, questi, pronuncia questa frase:
With great power there must also come great responsibility
L'Uomo Ragno si riferisce al fatto che avrebbe potuto bloccare il ladro che, poco dopo, avrebbe ucciso lo zio Ben.
Vi chiederete: cosa centra tutto questo con il D.Lgs. 81/2008?
All'interno delle norme sui sistemi di gestione, c'è un punto spesso dimenticato o, comunque, scarsamente considerato: 7.3 Consapevolezza.
E' effettivamente un punto molto complesso da mettere in atto e molto difficile da campionare, durante gli audit sia di prima che di terza parte. Tuttavia, non di meno, rappresenta un pilastro portante all'interno delle organizzazioni. In questo articolo, voglio accompagnarvi alla scoperta di questo punto e provare a farvi comprendere la sua portata rivoluzionaria.
Il punto 1.10 dell'Allegato IV riporta prescrizioni inerenti l'illuminazione naturale ed artificiale dei luoghi di lavoro, richiamando "i luoghi di lavoro devono disporre di adeguata luce naturale. In ogni caso, tutti i predetti locali e luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi che consentano un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori".
In questo periodo, non è infrequente trovare sui social discussioni legate alla gestione delle lavoratrici in gravidanza in rapporto al rischio di contagio da SARS-CoV-2.
Tuttavia, è necessario chiarire, con molta attenzione, le fonti normative applicabili e le conoscenze attuali, per non incorrere in errori procedurali o in ingiuste generalizzazioni.
Spesso siamo spinti a considerare le non conformità come indicatore legato ai processi. Questo, sebbene non sia errato, porta a vedere le stesse non conformità come metro di giudizio di un determinato processo e, come tale, potrebbe portare a celare le stesse non conformità per non pregiudicare il giudizio sul proprio processo o lavoro.
Questo approccio, oltre ad essere deleterio, risulta non più in linea con le norme sui sistemi di gestione, realizzate nel rispetto dell'HLS. Per analizzare questo nuovo approccio, abbiamo deciso di prendere ad esempio la 45001 che, oltre alle non conformità, riporta come gestire gli eventi incidentali.
Vediamo cosa ci dice la UNI ISO 45001:2018 circa le non conformità, partendo dalle definizioni.
La manutenzione del verde è un servizio molto spesso affidato a soggetti esterni. Questo, però determina che l’impresa che riceve l’incarico debba possedere specifici requisiti di legge, in base all’articolo 12 della Legge 154/2016.
La UNI ISO 45001:2018 tratta in maniera molto più approfondita, rispetto al suo predecessore BS OHSAS 18001:2007, il tema della consultazione e partecipazione dei lavoratori ai processi aziendali.
Il Decreto Ministeriale 10 marzo 1998, prevede, per i luoghi di lavoro:
"3.13 - ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA
Tutte le vie di uscita, inclusi anche i percorsi esterni, devono essere adeguatamente illuminati per consentire la loro percorribilità in sicurezza fino all'uscita su luogo sicuro.
Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell'alimentazione di rete."
Le prescrizioni di dettaglio circa l'illuminazione di emergenza, le troviamo all'interno della UNI EN 1838:2013 "Applicazione dell'illuminotecnica - Illuminazione di emergenza".
Qualora la valutazione rapida (Quick assessment) non dovesse dare un risultato definitivo, si deve procedere alla valutazione approfondita.
Questa si realizza attraverso l'applicazione della UNI ISO 11228-1, sfruttando alcune indicazioni riportate dalla ISO TR 12295.
La UNI ISO 11228-1 prevede una valutazione per fasi successive, nelle quali il valutatore è guidato nella verifica del rispetto o meno di alcune condizioni di riferimento.
Cosa prevede la normativa vigente?
Quali sono le norme techinche applicabili?
Quali sono i rischi legati all'assunzione e mantenimento delle posture incongrue?
Come si valuta il rischio da posture incongrue?
In questo articolo trovere la risposta a queste domande e un file excel che potrete utilizzare per la valutazione delle posture statiche.
La ISO TR 12295 ha introdotto la valutazione per fasi per permettere una valutazione più o meno dettagliata in base alle condizioni.
La prima fase è composta dalla domanda chiave che, nel caso del sollevamento è se sono presenti o meno operazioni che richiedano il sollevamento di carichi di peso pari a 3 kg o superiore. La risposta negativa, determina la non applicabilità del rischio e la valutazione si arresta a questo punto.
In caso positivo, si passa alla valutazione rapida andando ad analizzare i punti 3.2.1 e 3.2.2.
L’Alternanza Scuola Lavoro è un istituto nato nel 2005 con il D.Lgs. n. 77 del 15/04/2005.
Ma è con la c.d. “Buona Scuola” Legge 107/2015 che, all’articolo 1, dal comma 33 al comma 43, ne vengono regolamentate nel dettaglio le modalità di realizzazione.
Non sono mancati, però, casi di abusi di questo istituto e casi di infortuni anche gravi a danno degli studenti. Diventa, quindi, essenziale, comprenderne le meccaniche per poterle governare.
L'elemento essenziale è la "convenzione": l’alternanza scuola lavoro si basa su una convenzione (comma 40) che le scuole stipulano con le strutture che ospiteranno gli studenti. All’interno della convenzione, sono riportate le regole che legano questi due soggetti. Scrivere una convenzione adeguata significa ridurre significativamente i rischi. Tuttavia, rimane un capitolo importante: l'assegnazione di risorse e competenze necessarie per mettere in atto le misure necessarie.
La norma UNI 11560:2014 disciplina "l'individuazione, la configurazione, l'installazione, l'uso e la manutenzione" dei sistemi di ancoraggio permanenti in copertura.
Dopo aver individuato quali sono i distretti interessati dalla movimentazione manuale dei carichi, la ISO TR 12295 ci invita ad effettuare una valutazione preliminare volta a individuare, immediatamente e con poco sforzo computazionale, le condizioni di rischio sicuramente lievi o gravi.
Questo approccio, permette di poter gestire in maniera rapida e senza inutili calcoli, tante situazioni lavorative, soprattutto quelle con scarsa ripetibilità e, quindi, di difficile modellizzazione con i metodi di cui siamo in possesso.
Sappiamo molto bene quanto sia l’incidenza di malattie professionali legate alle attività che rientrano nella definizione di movimentazione manuale dei carichi. Questo dato non può che indurci a considerare questi come i rischi su cui focalizzarci con maggiore attenzione.
Nonostante questo, la valutazione dettagliata della MMC risulta ancora una tematica considerata di alta specializzazione, che non rientra tra le competenze della maggior parte di coloro che si occupano di sicurezza e salute dei lavoratori.
Con una serie di articoli, voglio offrire una guida rapida in grado di inquadrare il problema, almeno a livello generale, lasciando agli approfondimenti specifici le considerazioni di merito.
La valutazione dei rischi e la conseguente redazione del Documento di Valutazione dei Rischi hanno, come fine ultimo, quello di portare al miglioramento dei livelli di sicurezza aziendali.
Questo importante principio viene spesso "dimenticato" o realizzato in maniera non adeguata, conducendo ad uno svuotamento del significato del DVR stesso o ad una non adeguata implementazione delle necessarie misure di sicurezza.
In questo articolo cerco di approfondire questi obiettivi e fornire dei consigli per migliorare la qualità della propria attività di consulenza.
Spesso veniamo attanagliati dalla frenesia perché passiamo gran parte del nostro tempo a correre dietro alle emergenze e alle attività che avremmo dovuto svolgere ma per le quali non abbiamo mai trovato il tempo necessario.
Non intendo parlarvi di gestione del tempo, perché sono la persona meno adatta a farlo, ma desidero proporvi un modo per migliorare un po’ questa situazione grazie alla pianificazione.
Spesso, come RSPP, ci chiediamo se abbiamo considerato tutte le possibilità e almeno segnalato al datore di lavoro, cosa fare per evitare gli eventi che abbiamo previsto.
La risposta è: no, non abbiamo previsto tutto quello che può accadere e ritengo che sia impossibile anche solo pensare di farlo.
Che facciamo? Conviviamo con il terrore che possa capitare l'imprevisto? Oppure, molti degli eventi che potrebbero cagionare un danno grave sono, almeno in parte, prevedibili?
Fatto salvo che il terrore non può abbandonare mai l'RSPP; insieme ai nostri clienti possiamo mettere in atto un sistema che ci permetta di imparare e ridurre così la probabilità di eventi gravi e delle relative conseguenze.
Spesso, ai corsi di formazione e parlando con i colleghi, rilevo una grande apprensione legata al rischio di eventuali conseguenze penali e civili dovute all’operato come RSPP o anche solo come consulente aziendale.
Come ben saprete, anche se il D.Lgs. 81/08 non prevede sanzioni a carico dell’RSPP, mancando pure l’articolo relativo agli obblighi di questa figura, non mancano le sentenze a carico di coloro che sono stati chiamati, sia come risorse interne sia come consulenti, ad occuparsi della materia legata alla sicurezza e salute dei lavoratori.
All'interno di questa scheda vengono considerati i rischi n cui sono esposti i lavoratori nel transitare e permanere all'interno delle aree di magazzino. All'interno del magazzino vengono stoccati i...
Presso le strutture più grandi, sono presenti presidi medici che si occupano di prestare i primi soccorsi in caso di infortuni o malori.
L'attività prevede l'accesso ad altre strutture per l'effettuazione di controlli che possono variare a seconda del ruolo svolto ma che prevedono tutti l'accesso ai locali della struttura.
L'attività può prevedere missioni all'estero. All'interno di questa scheda vengono considerati i rischi più comuni da considerare ma si rimanda alla specifica procedura per la gestione delle singole missioni...
All'interno di questa scheda vengono considerati i rischi correlabili al transito e stazionamento all'interno dei reparti ospedalieri a prescindere dall'attività svolta.
In questa scheda vengono considerati i rischi psicosociali connessi genericamente all'attività svolta. I rischi specifici legati a eventuali condizioni particolari, quali contatto con utenti esterni, ecc. vengono valutati nelle schede collegate.
Utensile ad aria compressa utilizzato per inserire rivetti in profilati in lamiera. Attraverso la pressione dell'aria, il rivetto viene sparato sulla struttura infilandosi nel materiale.
L'attività prevede la movimentazione, pulizia e stoccaggio delle pedane in legno lasciate dal trasportatore. L'operatore preleva le pedane, elimina il film plastico residuo e le accatasta in un luogo predeterminato.
Accessorio, da collegare ad un argano, per sollevare materiale metallico. L'apparecchio permette di sollevare gli oggetti tenuti agganciati con la forza magnetica. Il dispositivo è composto da un magnete...
In occasione del sopralluogo, sui mezzi non era presente il triangolo da sistemare in caso di arresto in strada.
All'interno della struttura è presente un estintore non adeguatamente segnalato.
Durante il sopralluogo è stato evidenziato un mancato uso della cintura durante la guida dei mezzi.
Il veicolo presente era dotato di pneumatici invernali nonostante fosse estate. Questa condizione, oltre a determinare un mancato rispetto normativo, determina anche inefficienze del veicolo stesso e rischio di eccessiva usura.
All'interno del bar vengono servite bevande e alimenti ai clienti. Vi operano gli addetti al banco che recepiscono le richieste dei clienti, preparano quanto richiesto e ricevono il pagamento....
Il reparto contiene l'impianto automatico di essiccazione dei prodotti liquidi necessario per trasformare gli stessi in polveri. L'impianto è completamente automatico ed è comandato da un sistema centralizzato di...
All'interno di questo reparto vengono svolte le attività connesse al processo di fustellatura: 1. preparazione delle fustelle mediante assemblaggio dei diversi elementi: questa attività è prettamente manuale ma può...
All'interno di questo reparto vengono svolte attività di miscelazione di prodotti in polvere. I prodotti, stoccati in sacchi o big bag posizionati su bancali. Gli operatori prelevano i bancali...
Il reparto consta di una serie di reattori collegati agli impianti di alimentazione dei reagenti e all'impianto di generazione del vapore. L'attività svolta prevede il riempimento dei reattori tramite...
Gli spazi comuni delle strutture ricettive sono composti da corridoio, ingressi e altri spazi condivisi tra gli ospiti della struttura, ad eccezione delle sale ristorante, trattate in reparto a sé stante.
Ogni qualvolta si verificasse, volontariamente o accidentalmente, l’interruzione dell’alimentazione elettrica, è necessario aprire manualmente i cancelli pedonali per permettere alle persone di abbandonare il perimetro dello stabilimento.
Questo consulente eroga anche dei corsi di formazione.
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