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All'interno delle norme sui sistemi di gestione, c'è un punto spesso dimenticato o, comunque, scarsamente considerato: 7.3 Consapevolezza.
E' effettivamente un punto molto complesso da mettere in atto e molto difficile da campionare, durante gli audit sia di prima che di terza parte. Tuttavia, non di meno, rappresenta un pilastro portante all'interno delle organizzazioni. In questo articolo, voglio accompagnarvi alla scoperta di questo punto e provare a farvi comprendere la sua portata rivoluzionaria.
La UNI ISO 45001:2018 tratta in maniera molto più approfondita, rispetto al suo predecessore BS OHSAS 18001:2007, il tema della consultazione e partecipazione dei lavoratori ai processi aziendali.
Cosa prevede la normativa vigente?
Quali sono le norme techinche applicabili?
Quali sono i rischi legati all'assunzione e mantenimento delle posture incongrue?
Come si valuta il rischio da posture incongrue?
In questo articolo trovere la risposta a queste domande e un file excel che potrete utilizzare per la valutazione delle posture statiche.
La norma UNI 11560:2014 disciplina "l'individuazione, la configurazione, l'installazione, l'uso e la manutenzione" dei sistemi di ancoraggio permanenti in copertura.
La valutazione dei rischi e la conseguente redazione del Documento di Valutazione dei Rischi hanno, come fine ultimo, quello di portare al miglioramento dei livelli di sicurezza aziendali.
Questo importante principio viene spesso "dimenticato" o realizzato in maniera non adeguata, conducendo ad uno svuotamento del significato del DVR stesso o ad una non adeguata implementazione delle necessarie misure di sicurezza.
In questo articolo cerco di approfondire questi obiettivi e fornire dei consigli per migliorare la qualità della propria attività di consulenza.
Spesso veniamo attanagliati dalla frenesia perché passiamo gran parte del nostro tempo a correre dietro alle emergenze e alle attività che avremmo dovuto svolgere ma per le quali non abbiamo mai trovato il tempo necessario.
Non intendo parlarvi di gestione del tempo, perché sono la persona meno adatta a farlo, ma desidero proporvi un modo per migliorare un po’ questa situazione grazie alla pianificazione.
Spesso, come RSPP, ci chiediamo se abbiamo considerato tutte le possibilità e almeno segnalato al datore di lavoro, cosa fare per evitare gli eventi che abbiamo previsto.
La risposta è: no, non abbiamo previsto tutto quello che può accadere e ritengo che sia impossibile anche solo pensare di farlo.
Che facciamo? Conviviamo con il terrore che possa capitare l'imprevisto? Oppure, molti degli eventi che potrebbero cagionare un danno grave sono, almeno in parte, prevedibili?
Fatto salvo che il terrore non può abbandonare mai l'RSPP; insieme ai nostri clienti possiamo mettere in atto un sistema che ci permetta di imparare e ridurre così la probabilità di eventi gravi e delle relative conseguenze.
Spesso, ai corsi di formazione e parlando con i colleghi, rilevo una grande apprensione legata al rischio di eventuali conseguenze penali e civili dovute all’operato come RSPP o anche solo come consulente aziendale.
Come ben saprete, anche se il D.Lgs. 81/08 non prevede sanzioni a carico dell’RSPP, mancando pure l’articolo relativo agli obblighi di questa figura, non mancano le sentenze a carico di coloro che sono stati chiamati, sia come risorse interne sia come consulenti, ad occuparsi della materia legata alla sicurezza e salute dei lavoratori.